UNA MADRE

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UNA MADRE
UNA MADRE
Regia: Stefano Chiantini
Cast: Aurora Giovinazzo, Micaela Ramazzotti, Angela Finocchiaro, Francesco Salvi
Genere: Drammatico
Durata: 80 min. - colore
Produzione: Italia (2024)
Distribuzione: World Video Producion
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Deva vive in una roulotte con sua madre e si impegna al meglio che può per guadagnarsi da vivere attraverso lavori occasionali. Un giorno incontra Carla al mercato del pesce, diventa la sua aiutante e, oltre a badare alla sua pescheria, impara a prendersi cura del suo nipotino. Si svilupperà un legame importante con il bambino, che le cambierà la vita.

Un film delicato e intenso sul senso di essere madre, al di là del sangue e della biologia.

È Una madre di Stefano Chiantini, autore che negli anni ci ha abituati a film mai banali, mai sgraziati, che con questo suo nuovo film aggiunge un tassello alla sua interessante indagine sulla maternità. Di fatto strutturalmente si configura come un film-matrioska di madri, la sceneggiatura ne svela una dopo l’altra progressivamente. Si parte con Micaela Ramazzotti, nei panni della madre sbandata di Deva (Autora Giovinazzo), che vive ai margini, si alcolizza e prostituisce, addestra la figlia a una vita selvaggia tuffandosi a terra a lottare con lei. C’è poi Angela Finocchiaro, che nei panni della pescivendola Carla si prende cura di suo nipote come fosse sua madre, e la stessa Deva, che scopre un legame inatteso con lo stesso bambino. C’è infine la madre biologica di quest’ultimo, una tossicodipendente che appare spettralmente in una sola scena (la interpreta Marilena Anniballi).

Un film sulle madri, dunque, ma anche sulle donne lavoratrici, che faticano ad arrivare con onestà a fine giornata, e su quelle che invece soffrono di dipendenze. Chiantini sceglie di raccontare le ultime e lo fa scegliendo attrici brave e generose, e una protagonista in grado di portare sulle spalle un gravoso carico di dramma e dignità. La talentuosa Aurora Giovinazzo continua a crescere come attrice e mostra una maturità sempre più convincente, specie nella continua e sorprendente diversificazione dei ruoli scelti, dopo la ragazza elettrica di Freaks Out, la guerriera di The Cage e la figlia amata da Pirandello in Eterno visionario.

Per Chiantini, regista e sceneggiatore attento alle donne e abile a dirigerle, interpreta con intensità ed evidente empatia una ragazza indurita dalla vita difficile e dolorosa, che vive di espedienti e lavoretti occasionali, a cui viene data una grande e inattesa seconda possibilità. Ha scelto di non avere un figlio, ma la vita come spesso accade decide per lei e quando la pone di fronte alla scelta se occuparsi o meno di un neonato sulle prime reagisce male, inevitabilmente restia a farlo, poi si abbandona giorno dopo giorno a un legame primordiale. Perché la famiglia non è quella biologica, pare voler ribadire il film, ma quella che si sceglie di costruire ogni giorno.