BABYLON

PROGRAMMAZIONE
TERMINATA
BABYLON
Vi farà entrare nel momento più glorioso e decadente della storia di Hollywood, gli anni 30
BABYLON
Regia: Damien Chazelle
Cast: Brad Pitt, Margot Robbie, Tobey Maguire, Li Jun Li (II), Jovan Adepo
Genere: Drammatico
Durata: 183 min. - colore
Produzione: USA (2022)
Distribuzione: Eagle Pictures
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A Hollywood, nel 1926, nel corso di un party scatenato si incontrano l’aspirante attrice Nellie e il messicano Manny, che lavora come aiutante presso la casa di produzione Keystone. Dopo la morte per overdose di un’attrice, Nellie, bellissima e senza freni, ha finalmente l’occasione di sfondare, mentre Manny, che fin da subito s’innamora di Nellie e la protegge dal suo stesso stile di vita forsennato, diventa amico della star in declino Jack Corran. Il passaggio dal muto al sonoro stravolgerà la città del cinema: incapace di adattarsi al sonoro e travolta dalla relazione con la cantante Lady Fay Zhu, Nellie si perde in una spirale d’autodistruzione, mentre Jack vede progressivamente sparire il suo nome dai cartelloni. Il solo Manny sembra farcela, scalando i vertici del sistema, ma anche lui finirà per essere travolto dal destino della nuova Babilonia…

Chazelle racconta le origini del cinema hollywoodiano con un progetto faraonico, che ha l’ambizione e le dimensioni di un film del periodo classico.

La storia dei primi anni di Hollywood, tra documentazione, semplificazioni e mitologia, viene sostanzialmente suddivisa in tre fasi: le origini avventurose, con la nascita di miriadi di improvvisate e scalcagnate case di produzione (le ha raccontate Bogdanovich in Vecchia America, che finiva con l’uscita di Nascita di una nazione di Griffith nel 1914); l’esplosione del cinema come pozzo senza fondo di visioni, sogni, fantasie, ma anche guadagni ed eccessi (una fase ampiamente raccontata da Kenneth Anger in Hollywood Babilonia e rappresentata dagli eccessi di un genio incontrollato come Erich Von Stroheim); il passaggio dal muto al sonoro tra la fine degli anni 20 e l’inizio dei 30, con il consolidarsi dello Studio System e la moralizzazione di temi e atteggiamenti a instradare l’industria del cinema verso una maggiore accettazione sociale.